Nel 1927 Bruno Ferrari apre un’officina meccanica a Reggio Emilia, al numero 16 di via Fabio Filzi. Il debutto è forzatamente generico ma, col tempo l’officina, che nel frattempo s’ingrandisce, inizia a rivolgersi con attenzione al settore agricolo.
Riparazioni e adattamenti sono il suo pane quotidiano, così come i trapianti di tipi di motori diversi su veicoli rimasti irrimediabilmente a terra.
Nascono i primi ibridi, non molto belli a vedersi, ma funzionanti e funzionali. Quando, terminato il conflitto, si rendono disponibili parti meccaniche in ottimo stato e d’ogni tipo, Bruno Ferrari non perde l’occasione di progettare qualche trattore di tutto rispetto.
Le motorizzazioni sono in genere Lombardini diesel raffreddate ad aria per le potenze di 8 e 10 cavalli, e ad acqua per quelle maggiori che arriveranno sino a 20 cavalli.
Bruno Ferrari continuerà, con piccoli quantitativi e con cura artigianale a produrre trattori sino verso la fine degli anni 1960.