OTO

L’OTO, acronimo di Odero Terni Orlando, è un’azienda di armamenti terrestri e navali le cui origini risalgono alla fine del 1800. Dal 1906 al 1908 viene costruito a La Spezia, località Melara, lo stabilimento Vickers-Terni che durante il conflitto 1915-18 sforna bocche da fuoco, mitragliatrici da 40 mm, bombarde da 240 e i grossi calibri 381. Nel 1919 ha inizio una produzione civile: locomotive a vapore, caldaie per navi, rotori per turbine a vapore, eliche e altro.

La Oto, Odero-Terni-Orlando, società per la costruzione di navi, macchine e artiglierie, nasce nel 1929 con insediamenti produttivi alla Melara, a Muggiano, a Genova Sestri e a Livorno. Nonostante sia uno dei più grandi complessi meccanici e cantieristici del Paese, viene travolto dalla crisi del 1929 e nel 1935 cade sotto il controllo dell’I.R.I. – Istituto per la Ricostruzione Industriale. A questo punto la produzione ritorna esclusivamente militare: artiglierie navali e terrestri, incrociatori, esploratori, caccia, corvette, sommergibili oceanici e costieri.

La fine della seconda Guerra mondiale vede la Oto riprendere la produzione civile: locomotive a vapore, locomotori elettrici, carri merci e, dal 1949 anche trattori, poi macchine tessili, carrelli elevatori.

Il progetto del trattore Oto è a dir poco, rivoluzionario che non ha precedenti nella storia: carro portante, monocilindrico orizzontale con sviluppo bicilindrico a V, diesel puro, iniezione diretta, raffreddamento ad aria, messa in moto a mano, 3 ruote, 4 ruote, oppure cingoli intercambiabili dall’utente.

Il trattore Oto nasce a 3 ruote e con quella struttura, per via di una ricerca estrema di maneggevolezza (il C 18 ha un raggio di svolta di soli di m. 1,8), e per l’opportunità di contare da subito su un carro capace di adattarsi agli sviluppi futuri del progetto.

All’inizio del 1950 vengono realizzati i primi prototipi che in autunno vengono presentati alla organizzazione di vendita. Si tratta di due modelli: R3 e 2R3. Il primo ha 3 ruote, il secondo 4 con le 2 anteriori appaiate e pivottanti su un unico asse verticale. A partire dal 1953 inizia la produzione dei modelli C 25 e C 40, seguiti, l’anno dopo, da un cingolato (C25C). Alla fiera di Verona del 1957 viene presentato il Primosole, un cingolato da 25 cavalli particolarmente basso (altezza massima 88 cm) e carenato per lavorare nei frutteti e negli agrumeti sotto chioma.

Le ultime evoluzioni del trattore Oto sono la serie con motore da 20 cavalli apparsa nel 1957 e la serie 30 con motore da 28 cavalli, inframmezzati da alcune versioni come la 18, che restano a livello di semi prototipo, così come restano senza seguito le esperienze condotte con motori a 2 e a 4 cilindri, di origine Guldner e Perkins.

La produzione cessa praticamente nel corso del 1962 per scomparire definitivamente dal mercato nel 1964. Realisticamente la produzione complessiva non supera i 5.000 esemplari.

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