Geniale per le automobili e altrettanto per i trattori. Ferdinand Porsche progetta il suo primo veicolo agricolo all’inizio della prima guerra mondiale. E’ il “Kraftprotze” o “cavallo Daimler”, un aratro meccanico dotato di un motore a quattro cilindri raffreddato ad aria di 14,5 CV e ruote anteriori motrici di 150 cm.
Passano gli anni. Porsche s’impegna in diversi progetti il più importante dei quali riguardano l’auto del popolo, cioè la Volkswagen. Consegnato questo progetto alla fine del 1936, trova il tempo per dedicarsi alla realizzazione di un trattore economico e leggero da costruirsi su vastissima scala: una specie di Volkswagen dei campi. Per il progetto “Wolks-schlepper”, un decreto del governo dell’inizio del 1944 stabilisce una produzione di 100 mila esemplari il primo anno (e 300 mila a regime) in un gigantesco stabilimento di 155 mila m2 da costruire a Waldbrol, in Westfalia, tra Colonia e Siegen.
Finita la guerra, i piani vengono rivisti ancora una volta e Ferdinand Porsche in persona delibera il Diesel- schlepper 313, bicilindrico in linea da 17 Cv a 2000 giri, che viene effettivamente costruito in un numero insignificante d’esemplari sino a quando viene ceduta la licenza di costruzione all’Algaier, una rinomata ditta di Uhingen, vicino a Stoccarda.
Al salone dei Francoforte della macchina agricola del 1950, è lo stesso Ferdinand Porsche che tiene a battesimo l’AP 17, dove A sta per Allgaier, P per Porsche e 17 per i cavalli di potenza. Il veicolo, modernissimo per quel tempo ottiene un successo immediato: in una sola settimana ottiene 5 mila ordini, più di quanti ne ottengono tutti gli altri trattori messi assieme. Vari altri modelli si affiancano a questo: A111 e A133 (1952), AP22 e A144 (1953), AP16 (1954) e A122 nel 1955 quando termina la produzione di questa casa, con una ammontare complessivo di circa 25 mila esemplari.
Nel 1956 il colosso metallurgico Mannesmann crea la società Porsche Diesel Motorenbau che inizia la costruzione dei trattori Porsche la cui gamma prevede 4 modelli: Junior (1cilindro); Standard (2 cil.); Super (3 cil) e Master (4 cil). La qualità dei materiali e alla accuratezza della costruzione decretano un notevole successo al veicolo che nel 1957 si piazza al secondo posto nelle immatricolazioni di trattori in Germania e l’esportazione procede a gonfie vele. Dopo cinque anni e dopo circa 50 mila esemplari, quando si tratta di rinnovare la gamma, di fronte all’ammontare degli investimenti necessari, la casa tedesca decide di chiudere con l’agricoltura. E’ il 31 di dicembre del 1963.
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