Steyr
Steyr è un paese austriaco dove, a partire dal medio evo, tutti lavorano il ferro, grazie alle miniere e alla legna che si trovano nella valle, e alle acque che prima muovono i magli e poi le macchine. In paese probabilmente si continuerebbe ancora a costruire catenacci e serrature se, nella seconda metà dell’Ottocento, un geniale meccanico-commerciante, Josef Werndl, non avesse obbligato tutti i “fuochi” a lavorare per lui per ammodernare i fucili dell’Imperialregio esercito austriaco. Nasce l’impresa “Steyr” che, a cavallo del secolo, è la più grande costruttrice d’armi portatili del mondo con 13 mila fucili la settimana.
Terminata la Grande Guerra con la sconfitta e il dissolvimento dell’Impero, si pone il problema della riconversione. La fabbrica aveva incominciato nel 1915 a produrre motori per aerei e come conseguenza più o meno logica decise di costruire automobili. Cominciò nel 1921 e le cose andarono così bene da permettersi nel 1929 l’assunzione di Ferdinand Porsche il quale, dopo aver progettato una macchina che entrerà nella storia (l’Austria), lasciò l’azienda un anno dopo per contrasti con la direzione dell’Austro Daimler, che nel 1930 prese in sostanza il controllo della Steyr.
La nuova azienda Steyr Daimler, alla quale si aggiunse Puch, nacque all’inizio degli anni 1930 e costruì automobili, biciclette, motocicli, armi sportive, veicoli speciali e altro, ma nessun trattore o mezzo agricolo. In precedenza c’erano stati solo dei tentativi. Ci fu un “Daimler-Pferd” (cavallo Daimler) o “Kraftprotze”, progettato da Ferdinand Porsche intorno al 1915 – 1917. Nel 1919 la Puch costruì un motoaratro su licenza dell’Excelsior tedesco. La Steyr realizzò nel 1928 un prototipo sullo stile del Fordson, con un motore da 80 cavalli.
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, per la Steyr Daimler Puch si ripropose il problema di cosa produrre per la pace. Il paese aveva bisogno di ricostruite e si pensò subito ai camion, poi alle automobili. Per quanto riguarda i trattori, nel 1947 vide la luce il primo Steyr, un veicolo mosso da un motore bicilindrico diesel da 26 cavalli. Sarà il capostipite di tutti gli Steyr a venire, una gamma comprendente oggi potenze da 58 a 192 cavalli, talmente apprezzata da far gola ai grandi big del trattore mondiale. Infatti, a metà degli anni 1990, venne comprata dalla casa americana Case IH, la quale, un paio d’anni dopo, venne a sua volta acquistata dalla New Holland, società del gruppo Fiat.
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