Zetor

Nella repubblica Ceca, (ieri Cecoslovacchia e ancor prima Boemia) esisteva una radicata tradizione di prodotti meccanici destinati all’agricoltura. Nel 1911 la Laurin & Clement iniziò a costruire gli aratri meccanici “Excelsior”, seguirono la Skoda e la Wikow o Svoboda durante l’impero Austro Ungarico,quindi la Praga a partire dalla metà degli anni Venti sino alla occupazione nazista.

Nella riconversione della produzione in seguito alla fine della seconda Guerra Mondiale, il grosso complesso industriale d’armamenti Zbrojovka, Brno, decise di iniziare la costruzione di trattori. La “Z” racchiusa all’interno di una sezione rigata di una canna da fuoco, è il marchio di fabbrica comune a tutti i prodotti dell’azienda. La “Z” sta per Zbrojovka (fabbrica di armi) e Brno è il nome della città dominata dal castello di Spielberg, dove fu imprigionato Silvio Pellico. Il nome “Zetor” nasce dalla contrazione di Ze(d)(trac)tor e da un punto di vista di comunicazione è una scelta felice: si pronuncia facilmente in molte lingue, è breve, piacevole e non significa nulla.

Oltre ai cannoni e alle armi, nella sua storia, la ditta aveva già costruito automobili, camion, biciclette, motori d’aereo, bilance automatiche e persino delle macchine per fare salsicce. Quando decise di entrare nel settore agricolo, la Zbrojovka non aveva esperienze di trattori e di motori. Nel giro di un paio d’anni tuttavia riuscì a far entrare in produzione il modello “Zetor 25”, un trattore semplice, solido e resistente, che in breve fu molto richiesto. In Italia ne furono importati circa 6-700 esemplari nell’arco di dieci anni, dal 1951 al 1961.

Al fine di ampliare la produzione di trattori, negli anni ’50 la Zetor attrezzò un altro stabilimento a Lísen, presso Brno, in una ex fabbrica di motori per aviazione. Qui si produsse soprattutto il trattore Zetor Super, concepito per il lavoro agricolo e forestale pesante. Il modello Super era corredato da un motore diesel a quattro cilindri e quattro tempi ad iniezione diretta, dapprima da 42 cavalli e poi da 50. Esso veniva utilizzato anche nella versione a cingolo, adatto alle elevate pendenze e ai terreni difficili.

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